1° Periodo
Debbo fare una premessa prima di iniziare a raccontare la storia di Roberto.
Mi ha confidato di avere vissuto una vita meravigliosa e che sarebbe disposto a ripeterla completamente con tutti gli alti e bassi (Io sinceramente, ascoltando i suoi racconti, non sarei proprio entusiasta di vivere alcuni gravi momenti della sua vita), ma lui insiste nel confermare ciò che ha detto, sostenendo che sono stati proprio i momenti difficili che gli hanno insegnato la sua filosofia di vita e il suo modo di vivere.
Ora inizio a parlare della vita di Roberto.
Alla sua nascita, gli venne dato questo nome perché un conoscente dei suoi genitori che si chiamava Roberto, suonava la fisarmonica ed essendo loro amanti della musica e del ballo, speravano che diventando grande, sarebbe diventato pure lui un musicista.
Roberto ha una memoria tale da ricordare tutto nei minimi particolari, dei quali potrebbe addirittura, se fosse possibile, trasmettere le immagini come se fosse un film (egli sostiene infatti che in futuro, con lo svilupparsi delle tecnologie, si troverà il modo di potere proiettare le immagini che ci passano per la mente). Mi ha raccontato che ricorda benissimo che alla età di 3 anni e mezzo si trovava in campagna a casa di un amico dei suoi genitori e mentre giocava nell'aia, si mise un grano di frumento nella cavità nasale, poi entrò in casa dicendo che una gallina gli aveva infilato il grano nel naso (di fantasia ne aveva davvero tanta).
Naturalmente sua madre gli diceva di soffiarlo fuori, ma era ormai entrato in profondità e dovettero andare dal medico che riuscì solo dopo un' ora ad estrarlo, con la conseguenza che uscì parecchio sangue.
Prosegue nel raccontarmi un altro episodio. Quando aveva circa 5 anni, fu attratto da uno sciame di api e gli venne il desiderio di seguirle. Il loro alveare insieme ad altri nuclei, era situato in una gabbia a grandezza d'uomo, quindi era molto facile per un bambino della sua età entrarvi. Il risultato fu che venne punto dalle api in diverse parti del corpo e dovette nuovamente ricorrere al medico che gli contò 21 punture che lo fecero diventare gonfio come un pallone.
Proseguendo nel racconto delle sue vicissitudini si arriva alla età di 6 anni quando inizia il suo percorso scolastico in 1° elementare.
A quei tempi, nella scuola si stava anche il pomeriggio e il pranzo veniva servito nella scuola stessa.
La madre di Roberto era amica della cuoca della scuola, che si era presa l'impegno di seguirlo nei momenti in cui non venivano svolte le lezioni, quindi lo portava con sé nella cucina dove preparava il pranzo per la scolaresca e dove Roberto, con grande piacere, aveva l'occasione di leccare i tegami utilizzati per la crema.
Anche questa volta ne combinò un'altra delle sue, si infilò un maccherone in un orecchio senza farsi notare dalla cuoca il cui nome era Tisa ed uscendo dalla scuola, raggiungendo la propria abitazione con ancora il maccherone nell'orecchio, si presentò alla madre dicendo (con la sua fervida fantasia) mamma mamma, a Tisa, mentre puliva i fagioli, le è scappato un maccherone che si è infilato nel mio orecchio.
Io penso che la madre di Roberto, non fosse proprio molto tranquilla per il comportamento di suo figlio.
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